Il caso David Rossi: Il suicidio imperfetto del manager Monte dei Paschi di Siena by Davide Vecchi

autore:Davide Vecchi [Vecchi, Davide]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Social Science, Sociology, General, Criminology
ISBN: 9788832960037
Google: hiw2DwAAQBAJ
editore: Chiarelettere
pubblicato: 2017-10-11T22:00:00+00:00

L’Eretico di Siena

Ascheri è un blogger che negli anni si è interessato a tutti i personaggi del Monte, Rossi compreso. Del resto era l’ombra di Mussari, dopo esserlo stato dell’ex sindaco Piccini e, come aveva scritto lui stesso in una delle mail inviate all’ad di Mps Viola, aveva lavorato con tutti e sapeva molto. Quindi lecito per il blogger occuparsene e scriverne. Certo Ascheri lo faceva anche con toni sarcastici, non sempre condivisibili, ma comunque mai con offese o insulti. Lo chiamava «il genio della comunicazione di Mps». E in particolare in un post, pubblicato il 2 giugno 2012, ironizzava sulle sue gesta. «Tutta Siena si fermi: è il compleanno del genio» titolava. Cinquanta righe polemiche su Rossi e la sua attività in Mps.

«Campagne pubblicitarie memorabili e memorande, gadget montepaschini di ogni tipo, felpe imperdibili all’insegna del “mai più senza”, financo lo sbarco di Mps sulle passerelle milanesi dell’alta moda: senza il suo apporto creativo e immaginifico (di David Rossi), il brand Mps avrebbe perduto ogni aura fashion, non sarebbe stato meravigliosamente trendy come in questo ultimo lustro» scrive Ascheri. «Se qualche leggerissima criticità c’è, a livello di conti, pensate a quale sarebbe stata la situazione di Banca Mps senza le genialate comunicative del Rossi. Pare che dal 2006 al 2011 (Mussari regnante) la Banca abbia speso qualcosa come 355 milioni di euro in pubblicità (se l’Eretico ha dato i numeri, si attendono subitanee smentite, molto ben accette). Grazie al guru Rossi, fino al gennaio 2012 i media nazionali hanno veicolato – con poche eccezioni – un’immagine positiva, se non idilliaca, dell’istituto. Fino a quando si è scesi per la prima volta sotto la soglia psicologica dello 0,20. A quel punto, non si poteva continuare a fare finta di niente!»

Insomma: nulla di trascendentale. Elementi, in parte, sotto gli occhi di tutti. Ed è indubbio che Rossi fosse un uomo potente. E faceva ottimamente il suo mestiere: curare i rapporti con la stampa, accertandosi che trattassero bene il Monte.

L’Eretico Ascheri ha appena sfiorato Rossi, ad altri ha dato molto più fastidio. Si è fatto parecchi nemici nella Siena che conta. E che, se conta davvero, ruota attorno al Monte. Politici, prima di tutto. Sindaci, vicesindaci, assessori. Poi la massoneria. Ha scritto una decina di libri sulla realtà senese. Passando dalla vita di Mussari a quella del sindaco Franco Ceccuzzi e via dicendo. Ha collezionato più querele e udienze di quanti post abbia scritto, uscendone sempre archiviato o assolto, grazie anche al suo legale, l’avvocato Luigi De Mossi, punto di riferimento per quanti hanno da risolvere faccende legate ai poteri senesi: chi viene denunciato, querelato o si trova a dover affrontare processi intentati da membri, veri o presunti, del groviglio armonioso, bussa al suo studio.

L’elenco dei nemici di Ascheri è lungo. E così il 7 marzo, con Rossi appena scomparso, molti tentano di attribuire la morte di David al blogger o, comunque, a quel clima di odio che – a loro avviso – Ascheri alimentava con i suoi scritti.

Come Stefano Bisi, oggi

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